ai nostri governanti sottopongo una riflessione su una realtà
durata quattro secoli(1407-1805) e materializzatasi con la
"Casa delle Compere" della mia città(Genova);sulla gestione
della moneta sovrana sottolineo l'inscindibilità della Casa di
San Giorgio dalla Repubblica.La fiscalità,il debito pubblico,
il meccanismo dei "banchi", la centralità bancaria......
facevano parte di attività finanziarie non in conflitto con
lo Stato.
ai nostri attuali soloni in economia rammento le parole di
Della Torre"Le Compere di San Giorgio sostener non si ponno senza la Repubblica,dalla quale ricevono l'essere e
la durata.Nè questa altronde che dalle Compere di San
Giorgio nelle urgenze de' maggiori bisogni aspettar può
più pronti o più sicuri sussidii".
La Casa di San Giorgio costituisce, per molti riguardi, un caso unico nella storia delle istituzioni finanziarie europee tra la fine del medioevo e le soglie dell’età contemporanea, sia per la massa di potere politico ed economico di cui fu portatrice, sia per lo scrupoloso rigore con cui amministrò i crediti e conservò il denaro della società genovese, sia per la capacità di elaborare tecniche e strumenti finanziari nuovi. Imperniata sulla difesa accanita degli interessi dei luogatari, la sua azione fu spesso in contrasto con gli interessi generali del paese, riducendo il margine di manovra dello Stato in materia di politica economica e soffocando le iniziative commerciali e industriali che avrebbero potuto intaccare gli introiti fiscali assegnati a nutrimento dei luoghi; ciò nondimeno, essa consentì un processo plurisecolare di accumulazione, che fu la base delle fortune internazionali del capitalismo genovese. L’attività bancaria, che si svolse in due tempi per un arco complessivo di 310 anni, non interessò soltanto le attività commerciali ed industriali di una città popolosa, profondamente inserita nell’economia mediterranea; ma coprì, quanto meno per alcuni segmenti, anche le operazioni internazionali di una folla di banchieri che per due secoli furono tra i più importanti d’Europa. Le tecniche ereditate dalle compere precedenti o introdotte ex novo dalla Casa di San Giorgio in materia di ordinamento del debito pubblico, compra-vendita di valori mobiliari, contabilità aziendale e sconto rappresentarono qualcosa di inconsueto nel mondo finanziario del tempo, nel senso che solo in epoche posteriori le ritroviamo normalmente applicate in altri paesi; basti pensare al fondo d’ammortamento del debito pubblico, vantato come un’invenzione inglese del Settecento, ma praticato a Genova sin dal Trecento. Infine la sua posizione dominante rappresenta qualcosa di eccezionale anche dal punto di vista della ricerca storica, perché – grazie alla vastità degli interessi che facevano capo ad essa – la Casa diventa un osservatorio privilegiato per cogliere le vicende non solo dello Stato, in quanto organizzazione politico-giuridica, ma dell’intera società genovese.
RispondiEliminafinalmente un commento!!!!grazie di cuore Luciano
Eliminaprendo spunto da questo dotto commento dell'amico Luciano per dire ai miei amici-Attilio e Arrigo-che il mio blog funziona alla grande e quindi attendo i loro commenti con ansia.
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