lunedì 19 novembre 2012

Lassismo

Il prossimo post vi svelo chi ha scritto questo (ATTUALISSIMO ) pezzo:
inizia "Come giudicare la politica condotta nei primi anni Settanta, che qualcuno,sbagliando,
giudicò lassista, se non si tiene conto di quei cortei di quattordicenni che ogni mattina
osservavo dalla finestra del mio studio in Via Nazionale? 

L'opinione pubblica era scossa dai
misteriosi episodi della strategia della tensione.
Dovevamo ignorarlo? 
Il monetarista inorridisce di fronte a considerazioni di questo tipo.
Sostiene che il banchiere centrale deve avere occhi soltanto per il grafico che gli indica l'andamento di crescita della massa monetaria e che deve preoccuparsi soltanto di mantenerla graduale e costante.
Tutto il resto non esiste. 

L'io cartesiano, solipsistico, del monetarista vive in un vuoto di storia e materia, ma allo stesso tempo pretende che il banchiere centrale si assuma comportamenti
eroici. 

Se il suo grafico gli impone di bloccare la crescita della moneta, egli deve farlo  anche
qualora ciò provochi un milione di disoccupati, e anche se ci sono le Brigate rosse, se nelle
fabbriche prevale il sabotaggio, se gli autonomi sparano nelle strade delle città.
No, non sono mai stato monetarista.

Ma non per questo noi siamo stati lassisti, non per questo non abbiamo contrastato quei comportamenti dei soggetti economici, pubblici, privati, che ci sembravano incompatibili con un equilibrio che non teneva conto soltanto dei prezzi, ma anche della crescita, dell'occupazione."
Termina con che differenza c'è tra gli anni settanta e oggi?

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