questo post è - praticamente - la continuazione del precedente: infatti, partendo dalla
esistenza dell' LTRO in corso, ho provato a capire come il Rapporto annuale della BCE
( Stato Patrimoniale & Conto Economico ), pubblicato il 21 febbraio 2013, esponesse questa
imponente manovra mediante criteri di rilevazione contabile.
Non ci sono riuscito: certamente a causa della mia ignoranza ( nel senso di ignorare ).
Allora mi limito a riportare paradigmi nel testo ufficiale che ho ritenuto essenziali e
fondamentali nella speranza che qualche anima buona mi venga in aiuto.
Eccoli:
-che l'emissione delle banconote in euro spetta alla BCE e alle BCN dell'area dell'euro che
assieme costituiscono l' Eurosistema;
-che l'ammontare complessivo dei biglietti in euro in circolazione è ripartito fra le banche
centrali dell' Eurosistema l' ultimo giorno lavorativo di ogni mese sulla base dello schema
di allocazione delle banconote;
-che per "schema di allocazione delle banconote", si intendono le percentuali che risultano
tenendo conto della quota della BCE sul totale delle banconote in euro emesse e
applicando le quote di capitale sottoscritto alla quota delle BCN in detto totale;
-che al Passivo dello Stato Patrimoniale figura la voce ammontante a euro
73.007.429.075 che indica la quota spettante alla BCE ( otto per cento ) sul totale delle
banconote in euro in circolazione;
-che la quota di partecipazione al capitale della BCE da parte della Banca d' Italia ammonta
a euro 1.344.715.688,14 ( pari al 12,4966% ), totalmente versato al 27 dicembre 2012;
-che all' Attivo dello Stato Patrimoniale figura la posta di bilancio ammontante a euro
73.007.429.075 ove confluiscono i crediti della BCE nei confronti delle BCN dei paesi
dell'area dell'euro relativi all'allocazione delle banconote in euro dell'Eurosistema;
GLI INTERROGATIVI SONO MOLTI:PER QUESTO HO BISOGNO D'AIUTO
domenica 30 giugno 2013
venerdì 28 giugno 2013
long term refinancing operation
non mi sono mai dimenticato di quella imponente manovra
finanziaria effettuata dalla BCE che va sotto il nome di
Long Term Refinancing Operation ( LTRO ) riconducibile,
come dice Wikipedia, alle operazioni di allegerimento
quantitativo effettuate dalla FED.
Si tratta di due aste di liquidità della durata di tre anni al
tasso dell'1,-% (circa ). Più precisamente:
-prima operazione, il 22 dicembre 2011, 523 banche hanno
partecipato all'asta LTRO richiedendo 489,191 miliardi di
euro ( ergo scadenza il 22 dicembre 2014 );
-seconda operazione, il 29 febbraio 2012, 800 banche hanno
partecipato all' asta LTRO richiedendo 529,53 miliardi di
euro ( ergo scadenza il 28 febbraio 2015 );
La notizia REUTERS del 14 giugno 2013, mi ha così aggiornato:" con i dati odierni la cifra complessiva rimborsata
sul finanziamento del dicembre 2011 la liquidità rientrata
anticipatamente sale a 200,7 miliardi sui 489 collocati da
Francoforte. Quella relativa al p/t del febbraio 2012 si porta
a 101,521 miliardi sui 529 assegnati."
Ho cercato di inquadrare questa manovra nel Rapporto
Annuale della BCE per l' anno 2012 ( Stato Patrimoniale
& Conto Economico ), ma non ne vengo fuori e
ANNASPO IGNOBILMENTE....di qui la lunga assenza dal
blog.
mercoledì 12 giugno 2013
Grida di dolore
Ogni volta che avviene un' immane tragedia, uno dei meccanismi che si instaura è quello della " recriminazione".
Lo Zingarelli ci spiega che questo vocabolo significa " accusa, lagnanza, rimprovero".
Con immenso dolore, vengono alla memoria ( fra moltissimi
altri ) i disastri della diga del Vajont, della diossina di Seveso,
del naufragio del Moby Prince, dei reiterati terremoti.
Alcuni possono aver avuto segnali premonitori, altri no.
Ma quando il grido di dolore ( Confindustria, Piazza Affari,
Confartigianato, etc....) è pressoché quotidiano, allora
l'Apocalisse ( annunciata ) non potrà essere solo "recriminata" ma anche " imputata" perché le grida di
dolore non sono solo di oggi:
allarme Italia
allarme Francia
allarme Spagna
Lo Zingarelli ci spiega che questo vocabolo significa " accusa, lagnanza, rimprovero".
Con immenso dolore, vengono alla memoria ( fra moltissimi
altri ) i disastri della diga del Vajont, della diossina di Seveso,
del naufragio del Moby Prince, dei reiterati terremoti.
Alcuni possono aver avuto segnali premonitori, altri no.
Ma quando il grido di dolore ( Confindustria, Piazza Affari,
Confartigianato, etc....) è pressoché quotidiano, allora
l'Apocalisse ( annunciata ) non potrà essere solo "recriminata" ma anche " imputata" perché le grida di
dolore non sono solo di oggi:
allarme Italia
allarme Francia
allarme Spagna
venerdì 7 giugno 2013
Growth rate
A proposito di Reinhart e Rogoff, avevo già letto l'articolo di
Arindrajit Dube tradotto da Sebastiano Marino su Keyneseblog che verte sulla connessione debito pubblico/crescita.
Confesso che avevo fatto una certa fatica ad assimilarne il
contenuto, date le mie scarse cognizioni di statistica,rimaste
ai lontani tempi dell'università.
Il grafico sopra riportato mi viene ora in aiuto e - ad esclusivo
supporto della mia asinaggine - mi trascrivo qui di seguito
un po' di annotazioni che mi sono appuntato, qualora decidessi di ritornare in argomento:
A) nell'asse delle ascisse figurano i dati del debito pubblico
di venti paesi nell'arco di tempo che va dal 1946 al 2009
scadenzati ogni 15 anni ( fasce )
1946-1961 = 0,30%
1962-1977 = 30-60%
1978-1993 = 60-90%
1994-2009 = 90%
B) nell'asse delle ordinate figura la crescita così suddivisa per
colonne:
marrone scuro: crescita dei 5 anni precedenti
intermedia: crescita durante i 5 anni
marrone chiaro: crescita nei 5 anni successivi
C) specie per le fascie 60-90% e 90%, la crescita bassa è nei
primi 5 anni ( prima che il debito aumenti ).
Arindrajit Dube tradotto da Sebastiano Marino su Keyneseblog che verte sulla connessione debito pubblico/crescita.
Confesso che avevo fatto una certa fatica ad assimilarne il
contenuto, date le mie scarse cognizioni di statistica,rimaste
ai lontani tempi dell'università.
Il grafico sopra riportato mi viene ora in aiuto e - ad esclusivo
supporto della mia asinaggine - mi trascrivo qui di seguito
un po' di annotazioni che mi sono appuntato, qualora decidessi di ritornare in argomento:
A) nell'asse delle ascisse figurano i dati del debito pubblico
di venti paesi nell'arco di tempo che va dal 1946 al 2009
scadenzati ogni 15 anni ( fasce )
1946-1961 = 0,30%
1962-1977 = 30-60%
1978-1993 = 60-90%
1994-2009 = 90%
B) nell'asse delle ordinate figura la crescita così suddivisa per
colonne:
marrone scuro: crescita dei 5 anni precedenti
intermedia: crescita durante i 5 anni
marrone chiaro: crescita nei 5 anni successivi
C) specie per le fascie 60-90% e 90%, la crescita bassa è nei
primi 5 anni ( prima che il debito aumenti ).
domenica 2 giugno 2013
Massacro
Questo grafico ha un grandissimo pregio: è estremamente chiaro e fa vedere come- al momento attuale- il rapporto debito/pil è
nell' ordine del 127% (centoventisette per cento).
Se si prende questo dato e lo si mette a confronto con le Regole base del Fiscal Compact, vengono i capelli dritti (per chi ancora li ha).
Infatti - nella situazione in cui siamo ( che il grafico evidenzia
spietatamente ) - il pareggio strutturale di bilancio prevede d'ora
in poi:
A) un deficit ( rapporto deficit/pil ) annuo massimo tollerato dello
0,5% ( mezzo per cento annuo );
B) a partire dal 2014,una riduzione del debito pubblico eccedente
il 60% ( noi siamo al 127%,come visto sopra ) al ritmo di 1/20
all'anno ( un ventesimo all'anno );
provate a fare due conti........
nell' ordine del 127% (centoventisette per cento).
Se si prende questo dato e lo si mette a confronto con le Regole base del Fiscal Compact, vengono i capelli dritti (per chi ancora li ha).
Infatti - nella situazione in cui siamo ( che il grafico evidenzia
spietatamente ) - il pareggio strutturale di bilancio prevede d'ora
in poi:
A) un deficit ( rapporto deficit/pil ) annuo massimo tollerato dello
0,5% ( mezzo per cento annuo );
B) a partire dal 2014,una riduzione del debito pubblico eccedente
il 60% ( noi siamo al 127%,come visto sopra ) al ritmo di 1/20
all'anno ( un ventesimo all'anno );
provate a fare due conti........
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