giovedì 5 giugno 2014

EXPO & MOSE



se " la misura della politica è la capacità, non l' onestà " come asserisce Benedetto
Croce, ( vedi post precedente ) i casi Expo  e  Mose fanno certamente testo almeno
per quanto riguarda l'onestà: venuta meno questa e per evitarne  " la petulante
richiesta " , non mi resta che spostarmi sulla  " capacità " la cui misura è sotto i 
nostri occhi.


purtroppo la mia personale " manifestazione della volgare intelligenza circa le cose
politica " si basa su concetti un po' diversi tratti dal capitolo terzo ( La Legge ) del 
libretto-come lo chiama lui- DEI DOVERI DELL' UOMO di Giuseppe Mazzini:


" se i vostri doveri non fossero che negativi, se consistessero unicamente nel non 
fare il male, nel non nuocere ai vostri fratelli, forse nello stato di sviluppo in cui 
oggi sono anche i meno educati, il grido della vostra coscienza basterebbe a 
dirigervi. Siete nati al bene, e ogni qual volta voi operate direttamente contro
la Legge, ogni qual volta voi commettete ciò che gli uomini chiamano delitto,
v'è tal cosa in voi che v'accusa, tale una voce di rimprovero che voi potreste
dissimulare agli altri, ma non a voi stessi. Ma i vostri più importanti doveri sono
positivi. Non basta il non fare: bisogna fare. Non basta limitarsi a non operare 
contro la Legge; bisogna operare a seconda della Legge. Non basta il non 
nuocere: bisogna giovare ai vostri fratelli. Purtroppo finora la morale s'è 
presentata ai più fra gli uomini in una forma più negativa che affermativa. Gli
interpreti della Legge hanno detto: " non ruberai, non ammazzerai "; pochi o
nessuno, hanno insegnato gli obblighi che spettano all' uomo, e come egli debba
giovare ai suoi simili e al disegno di Dio nella creazione. Or questo è il primo
scopo della Morale; né individuo, consultando unicamente la propria coscienza,
può raggiungerlo mai. "


sono parole che suonano utopiche, ingombranti, quasi ridicole nel mondo di oggi.



3 commenti:

  1. Non aveva del tutto torto Croce,se presa la sua riflessione cum grano salis.....in effetti,che il politico non sia onesto,se però è capace,e cioè se fa il bene del paese,è valido.Quindi,fossde pure un puttaniere,poco importa,non è un giudizio politico..l'unico di cui deve essere oggetto un rappresentante del popolo o un governante.Purtroppo spesso,il giudizio morale interferisce,a volte fino ad annullare,col giudizio politico.
    Detto questo,però i casi Mose ed Expo sono di tutt'altra natura,e cioè biasimabili sia dal punto di vista morale che politico,non essendo stato rispettato l'interesse del paese,gravandolo di costi e ruberie.
    Anche Mazzini perrò confonde i due principi,morale e politico ".Or questo è il primo
    scopo della Morale"...Difficilmente la politica,per sua natura, è morale,tanto più il potere....e non è il suo compito in fondo,ma quello di operare per il bene del paese e dei cittadini che amministra,anche con mezzi non sempre in linea con la morale corrente.Lo Stato non è una parrocchia....

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    1. ho molto gradito la tua visita.
      in assoluto ha ragione Croce.
      la mia ingerenza bacchettona era dettata dallo stesso giudizio che tu esprimi
      nel secondo paragrafo su Mose & Expo.
      il giudizio politico è l'architrave del governante: la morale la lasciamo ai
      bigotti.
      e proprio quello che promana dal contenuto giornaliero del tuo blog, mi
      conferma la concordanza delle nostre tesi.
      non dimenticare che mi scagliavo ( in termini volutamente provocatori e
      paradossali ) contro scandali di miserevole spessore. GFC

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  2. In Germania tutti i Land guardano un poco male la Baviera dove è riconosciuta una corruzione pari al 5% del valore dei lavori publici, negli altri Land è molto molto meno.
    Pare che questo "scandalo" venga tollerato in quanto in Baviera la disoccuppazione è di gran lunga piu bassa di tutta la Germania.

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