venerdì 1 agosto 2014

credenza bis


non vorrei essere pedante,  ma riporto un link  che
spiega e  amplia in termini drammaticamente attuali
la visione del  DEBITO  PUBBLICO  nell'Italia di oggi
http://www.libreidee.org/2014/08/debito-positivo-cioe-consumi-per-tornare-sostenibili/

4 commenti:

  1. Non c'è contrasto tra le due credenze in fondo.Non esiste praticamente stato che non abbia debito pubblico,per la semplice ragione che le spese di welfare,di servizi ai cittadini....(se si vuol assicurare loro un livello di vita sociale dignitosa),non bastano le entrate,a meno do non voler diventare uno Stato gabelliere a livello medioevale:
    se il debito pubblico è la risultante di un aumento di vera ricchezza del Paese,crescendo il PIl,il debito rimane stabile.
    In questa ottica,non esiste debito,in quanto uno Stato sovrano stampa moneta,non può mai fallire.Certo,se invece il debito è frutto di ruberie,spese improduttive.....non fa crescere il Pil,il debito cresce come il pericolo di inflazione
    Poi c'è un altro fatto: gran parte di quello che per paesi come il nostro viene chiamato debito pubblico,è in realtà un debito provato,originato da altri meccanismi che il ciclo di Frenkel spiega benissimo...cioè,non è un debito dello Stato,ma di imprese e famiglie con creditori esteri.Ti consiglio di dar un'occhiata a questo ciclo e ti saranno chiare molte cose a partire dall'entrata nell'euro.
    Per chiudere,è anche sempre bene ricordare che il debito pubblico in Italia ha cominciato ad esplodere dal divorzio BC-Tesoro del 1981.Certo poi si sono aggiunte ruberie,spese pazze,improduttive....ma il fatto di dover ricorrere al mercato,pagando un interesse alto per i titoli emessi ,è stato determinante.
    Dopo i famosi LTRO della BCE alle banche italiane all'1% di interesse,queste invece di prestare hanno comprato i titoli italiani (guadagnandoci ovviamente),ma riducendo il debito in mani estere,tanto che oggi credo sia sul 30% del totale.
    Pare che il Giappone non abbia eccessivi problemi di debito,pur avendolo doppio di quello italianmo,ma quasi tutto in mano ai cittadini giapponesi

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    1. Caro Johnny, lontano dalla mia Città e in condizioni precarie, lavoro a
      scartamento ridotto non senza consultare i blog di rito tra i quali il tuo.
      Sul debito pubblico la dottrina è immensa ed è giusto che sia così.
      Ma quello che voglio dire è che sono stufo di vedere etichettato il debito
      pubblico come la summa di tutti i mali.
      Non mancherò di studiare il ciclo di Frenkel: dimmi anzi quale libro lo
      spiega meglio.
      Ma ripeto:il debito pubblico SANO, quello adottato COSCIENZIOSAMENTE
      non può essere giudicato una dannazione. tuo GFC

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    2. No problem,Branca...non è che ce l'ha ordinato il dottore di lavorare al blog come cinesi....sul debito io ho esposto ovviamente quanto ne penso,e sono d'accordissimo con te che il debito non è la somma di tutti i mali...tutt'altro se è un debito appunto sano, che deriva da sviluppo,infrastrutture... in definitiva, creazione di ricchezza per il Paese e dei suoi cittadini.Lo Stato non è il moloch dei neoliberisti,ma nemmeno lo Stato dei Soviet.Svolge una funzione.indispensabile,se ovviamente ben condotto e non in mani ladre o corrotte.
      Ma per quanti ladri e corrotti ci siano stati,la tragedia del Paese non è questa,ma il sistema eurousuraio a cui é stato incatenato.
      Per il ciclo di Frenkel,ti rinvio ad un nostro sito,poi se vorrai approfondire,ci sentiremo.
      http://www.federazionemovimentiantieuro.com/2013/05/il-ciclo-di-frenkel.html (più tecnico)

      o questo,credo,più facile e da sfogliare per primo
      http://www.federazionemovimentiantieuro.com/2013/04/centro-e-periferia.html

      Saluti

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    3. molte grazie: tra l'altro il blog federazionemovimentoantieuro fa parte dei
      miei preferiti intoccabili saluti GFC

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