venerdì 7 marzo 2014
CINEMA
nell' anno 2007, in abbinamento a Libero,uscì un libro dal seguente
titolo " CINEMA, PROFONDO ROSSO " ( come la sinistra ha
costruito l' egemonia sul cinema italiano, facendone una sprecopoli
di celluloide, capace di produrre soltanto film-flop ).
All' ultima pagina di copertina si legge:
" Se volete capire come e perchè neppure un
film italiano sia stato ammesso in concorso al
Festival di Cannes 2007, questo libro ha le
risposte che cercate. Ma la crisi del nostro
cinema, soprattutto dei film di interesse culturale
nazionale ( Icn ), cioè di quelle pellicole che
dovrebbero tenere alta la bandiera della qualità
artistica, sembra ormai evidente più all'estero
che in Italia, dove l' ipocrisia dei media funziona
ancora da comodo paravento. Ed è una crisi
dove le responsabilità politiche della sinistra
sono enormi. Oggi quello della cinematografia
italiana è un settore assistito e clientelare,
ampiamente foraggiato con i finanziamenti del
Ministero dei Beni Culturali, che di fatto mettono
a carico dei contribuenti il mantenimento
di una sterminata clientela rossa di finti produttori,
di finti registi, di finti sceneggiatori, i quali
con l' impiego di attori e comparse schierati
pure loro a sinistra producono film-flop che non
sempre riescono ad uscire nelle sale, tanto sono
inguardabili, e che quando ci arrivano, salvo
rare eccezioni, incassano dal botteghino pochi
spiccioli, per poi sparire nel dimenticatoio. Una
vergogna per la politica e per la cultura, un
fallimento che vogliamo denunciare con forza
come un frutto avvelenato dell' egemonia
instaurata dalla sinistra, in un settore di enorme
importanza nel campo della comunicazione."
La Grande Bellezza- a mio avviso - non si discosta da questo
filone per cui mi sono domandato come cavolo ha fatto un
film così scadente a vincere l ' Oscar.
La risposta - puntuale, esauriente, attuale, sconfortante,
sconcertante - me l'ha data Sergio Di Cori Modigliani nel suo
post di martedì 4 marzo.
Aggiungo che non sono riuscito a vedere il film fino alla fine.
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