sabato 1 marzo 2014
le masse
José Ortega y Gasset nel suo libro " LA RIBELLIONE DELLE
MASSE", al capitolo " IL MAGGIOR PERICOLO : LO STATO"
scrive:
"In un buon ordinamento delle cose pubbliche, la massa è quella
che non può agire da se stessa. Questa è la sua missione: essa è
venuta al mondo per essere diretta, influenzata, rappresentata,
organizzata-fino a cessare d'essere massa, o, per lo meno, ad
averne l'aspirazione. Però non è venuta al mondo, per fare tutto
questo da sé. Le occorre riferire la sua vita a un' istanza superiore
costituita dalle minoranze eccellenti. Si discuta quanto si vuole
chi siano gli uomini eccellenti, però senza di essi, siano gli uni o
gli altri, l' Umanità non esisterebbe in ciò che ha di più essenziale:
è un principio su cui è necessario non non avere dubbi, sebbene
per tutto un secolo l' Europa continui a mettere la testa sotto l'ala
come gli struzzi, per vedere se riesce a non guardare una così
luminosa evidenza. Perchè non si tratta d'un'opinione fondata su
fatti più o meno frequenti o probabili ,ma su una legge della
"fisica" sociale, molto più incommutabile delle leggi della fisica di
Newton. Il giorno che in Europa ritorni a dominare un' autentica
filosofia - l' unica cosa che possa salvarla - si ritornerà a capire
che l'uomo è, ne abbia piacere o no ,un essere obbligato per
costituzione a cercare un' istanza superiore. Se ottiene di trovarla
da se stesso, vuol dire che è un uomo eccellente; se no, vuol dire
che è un uomo-massa e ha bisogno di riceverla da quello.
Pretendere che la massa operi da se stessa è, dunque, ribellarsi
contro il proprio destino; e, poichè è quello che fa adesso io parlo
di ribellione delle masse. Giacchè, in definitiva, l'unica cosa che
sostanzialmente e realmente si può chiamare ribellione , è quella
che consiste nel non accettare ciascuno il proprio destino ,nel
ribellarsi contro se stesso."
mentre si dimostra realistica la visione dell'"uomo-massa" e della
"ribellione delle masse", appare del tutto abominevole - alla luce
delle odierne esperienze - etichettare come eccellenti le istanze
superiori che avrebbero il compito di dirigere, influenzare,
rappresentare, organizzare la massa stessa.
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