mercoledì 18 dicembre 2013

public company atto quinto

è un argomento che mi sta veramente a cuore quello
di Bankitalia .   e, prima di chiudere i battenti in occasione
delle Festività,  mi si offre l'occasione per ribadire ancora
una volta il mio sconcerto per una operazione  ( quella
di BANKITALIA  PRIVATA )che meritava ben altro
dibattito,  in altro momento, in altro contesto  e in altra
sede che quella del decreto-legge.

mi viene infatti in aiuto  Giulio  Sapelli che-
magistralmente- esprime tutto quello che penso anche
io e,  a costo di essere noioso e ripetitivo, riporto- a
futura memoria- il suo articolo  SAPELLI

domenica 15 dicembre 2013

public company quater

devo fare ammenda circa la mancata attenzione dei
media nei confronti della questione Bankitalia  la cui
riforma in Public Company  è  ora all'esame del
Parlamento.

LINKIESTA titola l'articolo " Quel pasticciaccio brutto
di Via Nazionale".PASTICCIO.

e  le conclusioni non sono certo confortanti.

mercoledì 11 dicembre 2013

public company ter

fa una certa impressione constatare che LA  RIVALUTAZIONE
DEL VALORE DELLE QUOTE DI BANCA D'ITALIA  è una
materia che NON ECCITA GLI ANIMI;

ci sono argomenti - allo stato - ben più succulenti che infiammano
le coscienze degli economisti;

poi però - in un domani - non si venga a piangere sul latte versato;

ho riletto gli articoli 4, 5, e 6 del titolo secondo del decreto-legge
30 novembre 2013 n° 133 nonché il post del 9 dicembre del SIBC
e allora rivolgo un sincero grazie a quei siti che mi hanno erudito
in merito e....aperto gli occhi ( lavoce, wallstreetitalia,  corsera, 
tempestaperfetta,  rischiocalcolato,  formiche,  ilsole24ore, 
infiltrato,  giornalettismo,  scenarieconomici,  ).

mercoledì 4 dicembre 2013

public company bis



a margine del decreto del 27,è stato illustrato il nuovo assetto
che verrebbe ad assumere Bankitalia.

è stato infatti detto:
-che il 5,-% quale limite massimo di capitale che un ente può
 detenere lascia la porta aperta ad investitori europei;
-che sarà una struttura di cui nessuno avrà il controllo;
-che insomma Bankitalia si trasformerà in una public company.

le quattro banche centrali che detengono più del cinquanta per
cento nello schema di sottoscrizione del capita BCE sono:
Deutsche Bundesbank ( 18,7603% ),Banque de France(14,1342%)
Banca d'Italia ( 12,4570% ),Banco de Espana ( 8,2533% ).

di queste, solo Bankitalia diverrebbe una public company, visto
che per Germania Francia e Spagna le banche centrali sono
saldamente in mano allo Stato:
The Deutsche Bundesbank is a federal institution with legal
personality under public law.Its capital amounting to 2.5 billion
euro is owned by the Federal Republic of Germany.
La Banque de France est une institution dont le capital
appartient à l'Etat.
El Banco de Espana es una entidad de Derecho publico con
personalidad juridica propia y plena capacidad publica y privada.

senza poi contare che per l'Italia la Cassazione,con la sentenza
16751 a sezioni riunite del 21 luglio 2006, ha affermato che la
Banca d'Italia " non è un società per azioni di diritto privato,
bensì un istituto di diritto pubblico secondo l'espressa
indicazione dell'articolo 20 del R.D. del 12 marzo 1936 n.375".

sabato 30 novembre 2013

public company


il 27 novembre 2013 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto per la rivalutazione delle
quote delle banche nel capitale Bankitalia;  un provvedimento che- al termine di un aumento di
capitale-  porterà l'Istituto a valere tra i 5 e i 7,5 miliardi di euro;

così le banche azioniste potranno rivalutare le loro quote per rafforzare il patrimonio in vista
dell'entrata in vigore dei requisiti di Basilea3;

il decreto stabilisce inoltre che le banche potranno avere al massimo una partecipazione
del 5,-% nella Banca d'Italia  ( e che il tempo per ridurre l'eventuale quota in eccesso è di
24 mesi ),di qui la possibilità di mettere sul mercato le partecipazioni di Bankitalia  e che la
stessa possa " acquistare temporaneamente le proprie quote di partecipazione e stipulare
contratti aventi ad oggetto le medesime";

il disposto del decreto comporta una crescita dei dividendi  che  Bankitalia pagherà ai suoi
azionisti : ciò è dovuto all'aumento di valore del capitale ( su una valutazione di 7 miliardi
il dividendo sale a 700 milioni ),

a fronte di tutti questi vantaggi, con la valutazione a 7,5 miliardi -per effetto del capital gain-
le banche azioniste dovranno versare  al Fisco tasse nell'ordine di 1,2 miliardi;

ma la nascita di questa Public Company genera riflessioni notevoli:  infatti:

siamo di fronte ad un soggetto di diritto pubblico nato nel 1936 allorché Bankitalia venne
nazionalizzata con la creazione di un capitale ( precisamente 300 milioni di lire )versato da
enti finanziari sotto controllo pubblico;

siamo di fronte ad un soggetto di diritto pubblico con struttura azionaria DIVENUTA
PRIVATA  solo in virtù delle privatizzazioni degli anni novanta;

siamo di fronte ad un soggetto di diritto pubblico, come ribadito dalla " legge sul risparmio"
( legge n° 262/2005 ) che all'articolo 19,comma 10 dispone "Con regolamento da adottare ai
sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988,n 400, è ridefinito l'assetto proprietario della
Banca d'Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca
d'Italia in possesso di SOGGETTI  DIVERSI dallo STATO o da altri ENTI  PUBBLICI";

siamo di fronte ad un soggetto di diritto pubblico che " per trasformarsi in Public Company"
deve fronteggiare i dettami della legge 262/2005;

sabato 23 novembre 2013

primato

mentre la Germania mandava graziosamente a quel paese la
Commissione Europea e il suo Cerbero Olli Rehn in merito
all'eccesso di surplus commerciale, l'Italia ( prona, senza grinta,
incapace di farsi rispettare ) si esibiva nella sua usuale maestria,
dove eccelle incontrastata: quella di FARSI  DEL  MALE.

Siamo i campioni del mondo, imbattuti e imbattibili, fuoriclasse
ad oltranza nell'arte di auto-massacrarci: così che accanto al
Fiscal Compact, al MES, al six pack e two pack, (  supinamente
accolti  senza battere ciglio ) ci siamo inventati quest'altra bella
trovata della privatizzazione che fa rima con svendita.

lunedì 18 novembre 2013

Press Release


8 November 2013_ ECB  announces  details of refinancing  operations with settlement
in the period  from 9 July 2014 to 7 July  2015


The Governing Council of the European Central Bank  decided on 7 November 2013 to
continue conducting its main refinancing operations  ( MRO ) as fixed tender
procedures with full allotment for as long as necessary, and at least  until the end of the
6th maintenance  period of 2015 n 7  July  2015.This Procedure will also remain in use
for the Eurosystem's special-term refinancing  operations with a maturity of one
maintenance period,which will continue to be conducted for as long as needed,and at
least until the end of the second quarter of 2015. The fixed rate in these specil-term
refinancing operations will be the same as the  MRO  rate prevailing at the time.

Furthermore, the Governing Council has decided to conduct the three-month longer-term
refinancing operations  ( LTRO ) to be llotted on 30 July, 27 August, 24 September,29
October,26 November and 17 December 2014 and 28 January, 25 February, 25 March,
29 April,27 May and 24 June 2015 as fixed rate tender procedures with full allotment.
The rates in these  three-month operations  will be fixed at the average rate of the MROs
over the life of the respective  LTRO.


La reazione teutonica viene dal  Wirtschafts  Woche che titola " Tanz mit dem Bullen"
( la moneta facile delle banche centrali gonfia i prezzi delle azioni e aiuta i paesi in crisi).


HA  RAGIONE  LA  GERMANIA         infatti:

-l'inflazione allo 0,7% è troppo alta;

-il rischio deflazione non esiste;

-il rapporto Euro/Dollaro a 1,38 non deve preoccupare;

-il tasso di disoccupazione nell'Eurozona  al 12,-% non è al massimo storico;

lunedì 11 novembre 2013

pensaci tu



 

Il 2 novembre u.s. ,Pritchard-dalle colonne del Telegraph-ha
scritto un impeccabile articolo dal titolo "Europe is a currency saint but an egregious demand sinner".

Le parole conclusive sono le seguenti : "We can only live in
hope that  the great ,gallant and generous nation of France
will stop moaning , get a trip, assert leadership,  and restore
basic  sanity  to  European affairs  before it is too late. Only
Paris has the moral command to pull this off.
Would the late Charles De Gaulle have stood so oddly passive
if  he were at  the Elysee today? He may not have understood
currencies,but surely he would have seen straight  throught
the Maginot Line of EMU fiscal fortresses."

Noto con piacere che la tesi  del noto Columnist sono
ipercondivise  da italiche correnti di pensiero.

Di fronte al nulla della nostra classe politica,  non posso che
unirmi a questo coro di consensi  non senza amareggiarmi
per lo scoramento che mi genera.

Parigi-in questo caso- mi ricorda infatti il Gigante  Buono
della pubblicità ( Gigante pensaci tu/ Carosello per mon
cherì/ anni settanta ) alle prese con Jo Condor.

Pensaci  tu,  noi  ITALIOTI  non siamo in grado.         


l

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

mercoledì 6 novembre 2013

ossessione


L' Eurosistema  è  un insieme più ristretto  di Stati che utilizzano  l'Euro.
Le Banche Centrali Nazionali  dell' Eurosistema insieme  alla Banca Centrale Europea
( SEBC ) " conducono la politica monetaria dell'Unione " ( art.282 - 1 TRUE ).
Con l' adozione della moneta unica nel 1999 è infatti intervenuto uno storico
trasferimento  di  sovranità dai singoli Stati membri  al livello sopranazionale,avente
ad oggetto la politica monetaria ed il governo della moneta.
L' idea guida di Maastricht era il principio di  indipendenza  e   l'obiettivo della
stabilità dei prezzi.

Orbene: più leggo, più studio,  più affronto le problematiche  legate alla nostra moneta
( libri, riviste, appunti, articoli, blog, post, pubblicazioni, convegni, enciclopedie,
video, link, filmati, giornali economici italiani e stranieri, forum....) più   mi  sto
formando un'opinione:  quello  di Maastricht/Lisbona non era un obiettivo
ERA  ED  E'  UN' OSSESSIONE.     infatti:

a) prima riprova di tale fissazione: nell'agire per il mantenimento della stabilità dei
     prezzi la BCE considera  soddisfacente un tasso di inflazione prossimo al due per
     cento nel medio periodo;

b)  seconda conferma di tale  assillo: nel perseguire il principio della stabilità dei prezzi
      ( e quindi il rigore monetario ) l'Eurosistema scavalca  abbondantemente  la  piena
      occupazione  e la coesione sociale ( che sono gli altri scopi del Trattato vedi art 3 );

c)  terzo riscontro  di tale psicosi: l'articolo  21  dello Statuto stabilisce il divieto per la
     BCE  e le BCN di finanziare il settore pubblico.  L'Enciclopedia del Diritto  spiega al
     proposito:" La logica del divieto si ritrova nell'intenzione dei redattori del Trattato
     di Maastricht di evitare ogni forma di finanziamento di deficit statali da parte del
     SEBC , mantenendo una rigorosa disciplina di mercato nelle forme di finanziamento
     del settore pubblico ed evitando che il supporto finanziario delle banche centrali ai
     governi finisca per ostacolare le politiche volte al mantenimento della stabilità dei
     prezzi,  finalità primaria dell'azione del  SEBC."

Mi fermo qui, anche se sarei tentato di capire dove e come si colloca l' ELA ( Emergency
liquidity assistance).L' ultimo eccellente libro di Luciano Barra Caracciolo "Euro e ( o? )
democrazia costituzionale"  sembra darmi ragione ( circa il chiodo fisso dell'inflazione).
Sull'inflazione mi piace chiudere con un po' di "sense of humour" citando Galbraith:
"La sfortuna di Friedman è che le sue teorie siano state messe in pratica" .






sabato 26 ottobre 2013

I grafici


Grafico. dal latino "graphicu" dal greco "graphikos" direi che è
la rappresentazione grafica di un fenomeno.
Riporto quelli che mi hanno maggiormente colpito in questo ultimo arco di tempo. 


Il primo (ved. sopra) mi dice che non è
vero che l'aumento di quantità di moneta fa aumentare
l'inflazione.

Il secondo (ved. sotto) mi dice che non è vero che i depositi
creano il credito ; ma è vero il contrario cioè che sono
i crediti a creare i depositi.


Il terzo mi  dice che non
è  vero che il debito pubblico  fa deprimere la crescita;  ma
è vero il contrario e cioè che la bassa crescita fa aumentare il debito pubblico.


domenica 20 ottobre 2013

l'argent de la Fed

il post precedente termina con una domanda:
OU  VA L'ARGENT  DE LA FED?
( non lo dico io, lo dice Bill Bonner  fondatore e presidente di
Agora Inc.)

la risposta non tarda ad arrivare , basta sapere che la Cina è il
primo creditore di titoli di stato americani dopo la stessa banca
centrale americana.

la fonte proviene da Ambrose Evans-Pritchard che sul suo blog
precisa: " I dati più recenti mostrano il forte aumento delle
riserve di valuta estera della Cina : l'incremento, nel terzo
trimestre, di 163 miliardi di dollari, uno dei maggiori di sempre,
ha portato il totale a 3,66 trilioni di dollari."

è innegabilmente interessante domandarsi dove vada a parare la
strategia economica di Pechino dopo che Xinhua ( la principale
agenzia di stampa cinese, controllata dalle autorità ) ha rilasciato
un editoriale dalla cui traduzione ( su Stato & Potenza ) si evince
una netta presa di posizione.

staremo a vedere: ma è fuori di dubbio che la sfida è decisamente
partita.

lunedì 14 ottobre 2013

assouplissement quantitatif

a  succedere a Ben Bernanke  alla guida della FED è stata
nominata  Janet  Yellen ( la sua vice ).

ho subito provveduto - nel limite del mio possibile -a
documentarmi sul curriculum di questo futuro chairman
dell'economia mondiale e  mi riprometto di allargare
ulteriormente la ricerca con la lettura dei suoi scritti.

nel frattempo mi ha molto colpito l' articolo di Ambrose
Evans-Pritchard  su The Telegraph dal titolo " Rejoce: the
Yellen Fed will print money forever  to create jobs"  dove subito
chiarisce " The Fed  will be looser  for longer.  The  FOMC will
continue to print  money until  the US economy creates enough
jobs to reignite wages  pressures and inflation , regardless of
asset bubbles, or collateral damage  along the way". 

sembra quasi una risposta a quei critici  che di fronte all'iniezione
mensile di 85 miliardi di dollari sul mercato cercano di capire a
cosa serva concretamente il Quantitative Easing.

dice infatti La Cronique AGORA " Les économistes, les analystes
et les conseillers tentent  de comprendre ce que l'assouplissement
quantitatif fait,concrètement. La Fed ajoute plus de 1.000 milliards
à l'économie tous les 12 mois ;ça doit bien avoir un petit effet,non?"  e  più  avanti  " La Fed crée  de la devise . Elle achète
des obligations que les banques ne veulent plus et n'aiment plus.
Les banques prennent ce CASH et achètent  des obligations US
transférant l'argent de  la Fed vers le gouvernement  fédéral ,qui
devrait,sinon,l'obtenir d'autres sources (à des taux d'intérét plus
élevés).Toute monnaie,comme l'eau,finit par trouver le chemin
de la mer-balayant parfois quelques maisons sur son passage.
Et quand on ajoute 1.000milliards par an à une économie de
16.000 milliards...ça ne peut qu'augmenter le niveau de la mer"

se le cose stanno come dice Bill Bonner ( autore dell'articolo ),viene da chiedersi :le obbligazioni passate dalle banche alla Fed dove finiscono ? e in quale veste assolvono la
loro funzione originale?.

venerdì 11 ottobre 2013

inguaribile

Mario Draghi deve essere a corto di aggettivi ;  già nel luglio 2012
il Presidente BCE  aveva etichettato l'Euro "irreversibile".

ora ad Harvard si è ripetuto qualificando l'Euro  come "irreversibile".

se mi avesse interpellato,  gli avrei fornito un po' di sinonimi quali:
inconvertibile,  intangibile,  intoccabile,  inviolabile,  immutabile,
invariabile,  inappellabile.

giusto perché  "irreversibile" ( come ho già spiegato )non gli giova
in quanto significa " che non è suscettibile di guarigione" cioè è
                                INGUARIBILE

lunedì 7 ottobre 2013

ravvedimento

tra i post di varia paternità che leggo giornalmente, oggi
( 7 ottobre 2013 ) tre in particolare mi hanno coinvolto per
la loro autorità e competenza nell'ambito economico.

questi sono:

da Voci dall'estero: la riduzione del debito e il potere di creare
                                   moneta della Fed. ( 7 ottobre 2013 ).
da Vincitori e Vinti: lettera ad un amico: l'uscita dall'euro è
                                     questione essenziale ( 6 ottobre 2013 ).
da Libre:                     Italia vicina al collasso voluto dall' Ue
                                      e la casta obbedisce ( 7 ottobre 2013 ).

li menziono non per tifoseria, non per reclamizzarli, non per
propaganda; ma piuttosto per la ragione opposta.

io mi limito a leggere: ma siccome la mia fede in economia
non è tetragona e potrebbe vacillare mi piacerebbe che nei
commenti al blog, qualcuno mi dicesse: attento Branca stai
errando,  leggi testi impuri, frequenti cattive compagnie, sei
incappato nella strada sbagliata, sei sulla via della perdizione
                                 PENTITI!!!!!!

in altre parole, non lasciatemi peccare fino alla dannazione,
salvatemi-con argomenti altrettanto validi- dal fuoco eterno,
finchè  siamo in tempo.


mercoledì 2 ottobre 2013

moneta esogena & endogena

ho scaricato -a suo tempo- il PDF con la serie di articoli su
inflazione e moneta endogena redatto da Keynes blog il
21 maggio 2013.

al punto 7 sotto il titolo Le Banche Centrali e la Teoria della
Moneta Endogena si legge:

"Dopo la crisi del 2008 e di fronte alla mancanza di effetti
degni di nota dell'azione delle banche centrali sia sulle
grandezze reali ( Pil, occupazione ) che su quelle monetarie
( inflazione ), la teoria della moneta endogena è tornata
prepotentemente in campo.  Molti economisti, anche
ortodossi, e soprattutto alcuni banchieri centrali ,riconoscono
il ruolo del credito quale creatore della moneta ed esplicitamente sostengono il punto centrale della Teoria della
Moneta Endogena : l'inversione di causalità tra prestiti,
depositi e riserve in moneta legale".
   
a mio modesto avviso, la moneta endogena ( cioè transazioni
orizzontali che fanno leva finanziaria )  trova alimento nelle
transazioni verticali che introducono la moneta governativa
nell'economia  ( moneta esogena ).

che poi  la base monetaria ( con l'offerta di moneta esogena ,
sotto il controllo della banca centrale )  non influisca sulla
quantità di moneta ( o massa monetaria )  è più che palese,
come dimostrano i grafici.

    
 


giovedì 26 settembre 2013

turris eburnea

è  solo dal marzo 2012 che esiste branca doria  e che lo scrivente frequenta attivamente il  blog:  fino ad allora ero
un semplice visitatore di questo settore della rete che svolge una  mansione stupenda e nobile,  quella di dire al mondo
intero ciò che si pensa e interloquire con il mondo intero
che ha potere di replica.

la cosa mi ha talmente affascinato che c'ho provato anch'io
e- ad  oggi -devo dire che sono più che entusiasta di questo
" manifesto" che curo puntigliosamente.

c'è  solo un pecca che avverto: quella dei " commenti".

capisco benissimo di avere pochi,  pochissimi commenti
ai miei post perché sono noiosi,  ipertecnici,  stucchevoli:
è una mia scelta.

ma quando vado in casa d'altri  e lascio un commento
( urbano ) con tanto di qualifica ( BRANCA DORIA )
e nessuno mi caga ( scusate il gergo ), allora si spezza
quell'anello magico  che fa del blog un ritrovo unico dove
lo scambio delle nozioni arricchisce gli antagonisti.

il vate rimane chiuso nella sua turris eburnea e si compiace
del suo editto.

al Fracchia di turno non spetta né esegesi, né dissenso, né
proposta alcuna.

domenica 15 settembre 2013

due domandine

in data 30 giugno comparve  il post titolato " Rapporto Annuale BCE".

poiché gli interrogativi  ivi  posti sono rimasti tali,  non mi sono dato per vinto e  mi sono
documentato  dotandomi  del quarto volume  dell' Enciclopedia del Diritto  dove da pagina
153 a pagina 170  il prof. Marino Perassi  ( avvocato generale della Banca d'Italia )  al
capitolo Banca Centrale Europea  mi ha puntualmente  indottrinato sull'argomento.

ho così  messo a confronto il  contenuto del Rapporto Annuale 2012 della BCE  ( dove
alle pagine 192-193-194  figura lo Stato Patrimoniale  ed  il   Conto Economico )con il tema della BCE trattato dall' Enciclopedia del Diritto.

aggiungo solo che a pag.200 del Rapporto BCE trovo testualmente scritto:
-l'emissione delle banconote in euro spetta alla BCE e alle BCN dell'area dell'euro,che
 assieme costituiscono l' Eurosistema ( decisione BCE/2010/29 del 13 dicembre 2010,
 relativa all'emissione delle banconote in euro,rifusione ).

-l'ammontare complessivo dei biglietti in euro in circolazione è  ripartito fra le banche
 centrali dell'Eurosistema  l'ultimo giorno lavorativo di ogni mese sulla base  dello schema
 di allocazione delle banconote. ( per " schema di allocazione delle banconote " si
 intendono  le percentuali che risultano tenendo conto della quota della BCE sul totale
 delle  banconote in euro emesse  e  applicando le quote di capitale sottoscritto alla
 quota delle BCN in detto totale ).

-alla BCE è stata attribuita una quota pari all'8 per cento del valore totale dei biglietti
 in euro in circolazione, che viene iscritta nello stato patrimoniale alla voce
 "Banconote in circolazione" del passivo. La quota della BCE sul totale delle banconote
  in euro emesse trova contropartita nei crediti nei confronti delle BCN.

la quota pari all'8 per cento del valore totale dei biglietti in euro in circolazione iscritta
al PASSIVO ( banconote in circolazione ) e all'ATTIVO ( crediti interni all'Eurosistema)
ammonta a SETTANTATRE  MILIARDI ( arrotondamento)

chiedo solo:

A)a quanto ammonta(va)  il valore totale dei biglietti in euro in circolazione
B)a quanto ammonta(va) la quota in percentuale ( e quindi in cifra ) attribuita
   a Bankitalia.

chiedo troppo?

venerdì 13 settembre 2013

TARGET2 TER

l'articolo di Sinn      E' questo il famoso articolo scritto dal prof. Sinn il 12 ottobre 2012 .

l'ho voluto riportare in questa sede, per chiudere la trilogia su TARGET2  ed evidenziare
l'importanza dell'argomento.

mercoledì 11 settembre 2013

TARGET2 BIS

                                                                                        
 

TARGET2  è la seconda generazione di TARGET.

TARGET sta per Trans-European Automated Real-time Gross
settlement Express Transfer system.

non è difficile farsi un'idea di Target2, basta andare:
-su Wikipedia Target2
-su European Central Bank ( alla voce Target2 )
-sul portale della Banca d'Italia ( Guida per gli Aderenti )
-su YouTube ( canale ECB euro )
-sul blog Economy 2050 ( menzionato da Wikipedia )

è molto più difficile capire dove stanno le insidie di Target2:  e
allora ringrazio il prof. Alberto Bagnai che nel suo libro
" IL TRAMONTO DELL'EURO" alle pagine 88-89-90-91  ci
apre gli occhi adeguatamente.......

mercoledì 4 settembre 2013

TARGET 2

l' ho scaricato l'working  paper  "The implications of TAGET2
in the European balance of payment crisis and beyond"
redatto dal prof. Cesaratto dell' Università di Siena.

perché l'ho fatto?

-perché sono un vecchio curioso,appasionato di economia,
voglioso di imparare sempre qualcosa di più,portato alla
ricerca;

-perché sono un dilettante, lontano da cattedre,incarichi,
uffici che gravitano nei dibattiti accademici internazionali,
perciò bisognoso di cultura, erudizione, scienza "faidate";

-perché sono consapevole che dietro ai meccanismi bancari
c'è un mondo in divenire che spesso ignoriamo per il fatto stesso  che non siamo nella stanza dei bottoni;

l'ho scaricato l' working paper,  ma che insuccesso ho dovuto
subire!

-parlo e scrivo perfettamente l'inglese, ma avrei gradito
quantomeno una traduzione nella mia lingua;

-proprio perché non sono uno dei pochi, ma un dilettante
( al mondo c'è spazio per tutti ) gli acronimi ( riservati solo
agli eletti ) mi hanno reso la lettura ostica;

-sono trenta pagine molto dotte, forbite, ricche di citazioni
per addetti ai lavori ( non per un studentello anziano come
me ), basate su un linguaggio tecnico, suffragate da schemi
esplicativi, confortate da equazioni di non facile calcolo:il
tutto troppo difficile per la mia misera mente;

-si dice che una cosa l'hai capita quando sei in grado di spiegarla a tua zia: nonostante la zia sia perspicacie, non
me la sento di parlarle di TARGET2;

giovedì 22 agosto 2013

mosca cieca

sono consapevole di essere abbondantemente assente dal blog e di
essere avaro di post in questo periodo vacanziero.

ma non sono le vacanze a tenermi lontano dall'agone.

tutt'altro!

quanto piuttosto il panorama desolante che il quadro dell'economia
in generale ( i mercati, le monete, i debiti pubblici e privati, il fisco,
la crisi perdurante, l'euro, la produttività, il lavoro, l'austerity, la
finanza, la speculazione, i dettami della Commissione Europea...),
si offre alle mie ricerche.

la colpa è senz'altro mia che non so discernere-con perspicacia-
quelle notizie che i giornali, la televisione, la rete mi offrono con
dovizia ogni giorno.

sta di fatto che più leggo e più mi sento depauperato di contenuti
e allora mi incaponisco e leggo, studio, approfondisco, confronto,
indago, chiedo lumi, e ne viene fuori un immenso gioco a mosca
cieca o-ancora peggio-una disperata sceneggiata dove gli Oracoli
( da me religiosamente interpellati, come la Sibilla Cumana )
annaspano bleffando.

si può allora ragionare in questi termini?

giovedì 1 agosto 2013

HELP

non mi sono mai illuso di avere un grande seguito nel blog,
né ho mai voluto che i miei post avessero lo scopo di fare
grancassa.

avrei scritto le cose in modo diverso: per cui l'impostazione
rimane quella.

ma questa volta ho dovuto constatare un'esperienza
quantomeno mortificante.

ho atteso un mese intero  ( l'ultimo post risale al 30 giugno )
per ricevere un qualche minimo commento su argomenti
che giudico importantissimi per la nostra vita quotidiana e
che toccano la nostra qualifica di cittadini europei oltreché
italiani.

ho chiesto soccorso a chi ne sapesse più di me per capire i
meccanismi che manovrano la contabilità  ( certamente
mastodontica ) di quell'organismo che condiziona le nostre
tasche e che risponde al nome di Banca Centrale Europea.

anche se il visitatore non è obbligato a "commentare",
nessuno-dico nessuno- si è degnato di colmare la mia
ignoranza,provocare il mio ragionamento, fornirmi quelle
nozioni che avrebbero acceso la luce in una materia che,
anno dopo anno,mese dopo mese,giorno dopo giorno, ci
fa vivere con il fiato sospeso.

ovviamente ho approfondito tutte le poste di bilancio ma,
in solitario, mi sono sentito orfano di un confronto che mi
avrebbe coinvolto,pungolato,arricchito.

eppure quei " paradigmi" non sono robbetta da poco......

allora è vero-come dice un noto blog- che noi italiani,in
materia di moneta,finanza,economia,tecnica bancaria,
siamo lontani anni luce dai nostri colleghi anglosassoni
( d'oltralpe,asiatici, e oltre ).

domenica 30 giugno 2013

Rapporto Annuale BCE

questo post è - praticamente - la continuazione del precedente: infatti, partendo dalla
esistenza dell' LTRO in corso, ho provato a capire come il Rapporto annuale della BCE
( Stato Patrimoniale & Conto Economico ), pubblicato il 21 febbraio 2013, esponesse questa
imponente manovra mediante criteri di rilevazione contabile.

Non ci sono riuscito: certamente a causa della mia ignoranza ( nel senso di ignorare ).

Allora mi limito a riportare paradigmi nel testo ufficiale che ho ritenuto essenziali e
fondamentali nella speranza che qualche anima buona mi venga in aiuto.

Eccoli:

-che l'emissione delle banconote in euro spetta alla BCE e alle BCN dell'area dell'euro che
 assieme costituiscono l' Eurosistema;

-che l'ammontare complessivo dei biglietti in euro in circolazione è ripartito fra le banche
 centrali dell' Eurosistema  l' ultimo giorno lavorativo di ogni mese sulla base dello schema
 di allocazione delle banconote;

-che per "schema di allocazione delle banconote", si intendono le percentuali che risultano
 tenendo conto della quota della BCE sul totale delle banconote in euro emesse e
 applicando le quote di capitale sottoscritto alla quota delle BCN in detto totale;

-che al Passivo dello Stato Patrimoniale figura la voce ammontante a euro
 73.007.429.075 che indica la quota spettante alla BCE ( otto per cento ) sul totale delle
 banconote in euro in circolazione;

-che la quota di partecipazione al capitale della BCE  da parte della Banca d' Italia ammonta
 a euro 1.344.715.688,14 ( pari al  12,4966% ), totalmente versato al 27 dicembre 2012;

-che all' Attivo dello Stato Patrimoniale figura la posta di bilancio ammontante a euro
 73.007.429.075 ove confluiscono i crediti della BCE nei confronti delle BCN dei paesi
 dell'area dell'euro relativi all'allocazione delle banconote in euro dell'Eurosistema;

GLI INTERROGATIVI SONO MOLTI:PER QUESTO HO BISOGNO D'AIUTO

venerdì 28 giugno 2013

long term refinancing operation


non mi sono mai dimenticato di quella imponente manovra
finanziaria effettuata dalla BCE che va sotto il nome di
Long Term Refinancing Operation  ( LTRO ) riconducibile,
come dice Wikipedia, alle operazioni di allegerimento
quantitativo effettuate dalla FED.

Si tratta di due aste di liquidità della durata di tre anni al
tasso dell'1,-% (circa ).  Più precisamente:

-prima operazione, il 22 dicembre 2011, 523 banche hanno
 partecipato all'asta LTRO richiedendo 489,191 miliardi di
 euro ( ergo scadenza il 22 dicembre 2014 );

-seconda operazione, il 29 febbraio 2012,  800 banche hanno
 partecipato all' asta LTRO richiedendo 529,53 miliardi di
 euro ( ergo  scadenza il 28 febbraio 2015 );

La notizia REUTERS del 14 giugno 2013, mi ha così aggiornato:" con i dati odierni la cifra complessiva rimborsata
sul finanziamento del dicembre 2011 la liquidità rientrata
anticipatamente sale a  200,7 miliardi sui 489 collocati da
Francoforte. Quella relativa al p/t del febbraio 2012 si porta
a 101,521 miliardi sui 529 assegnati."

Ho cercato di inquadrare questa manovra nel Rapporto
Annuale della BCE  per l' anno 2012 ( Stato Patrimoniale
& Conto Economico ), ma non ne vengo fuori e
ANNASPO IGNOBILMENTE....di qui la lunga assenza dal
blog.

mercoledì 12 giugno 2013

Grida di dolore

Ogni volta che avviene un' immane tragedia, uno dei meccanismi che si instaura è quello della " recriminazione".

Lo Zingarelli ci spiega che questo vocabolo significa " accusa, lagnanza, rimprovero".

Con immenso dolore, vengono alla memoria ( fra moltissimi
altri ) i disastri della diga del Vajont, della diossina di Seveso,
del naufragio del Moby Prince, dei reiterati terremoti.

Alcuni possono aver avuto segnali premonitori, altri no.

Ma quando il grido di dolore ( Confindustria, Piazza Affari,
Confartigianato, etc....) è pressoché quotidiano, allora
l'Apocalisse ( annunciata ) non potrà essere solo "recriminata" ma anche " imputata" perché le grida di
dolore non sono solo di oggi:

allarme Italia 
    
 allarme Francia

allarme Spagna  







venerdì 7 giugno 2013

Growth rate

A proposito di Reinhart e Rogoff,  avevo già letto l'articolo di
Arindrajit  Dube tradotto da Sebastiano Marino su Keyneseblog che verte sulla connessione debito pubblico/crescita.

Confesso che avevo fatto una certa fatica ad assimilarne il
contenuto, date le mie scarse cognizioni di statistica,rimaste
ai lontani tempi dell'università.

Il grafico sopra riportato mi viene ora in aiuto e - ad esclusivo
supporto della mia asinaggine - mi trascrivo qui di seguito
un po' di annotazioni che mi sono appuntato, qualora decidessi di ritornare in argomento:

A) nell'asse delle ascisse figurano i dati del debito pubblico
     di venti paesi nell'arco di tempo che va dal 1946 al 2009
     scadenzati ogni 15 anni ( fasce )
     1946-1961 =   0,30%
     1962-1977 =   30-60%
     1978-1993 =   60-90%
     1994-2009 =   90%

B) nell'asse delle ordinate figura la crescita così suddivisa per
     colonne:
     marrone scuro: crescita dei 5 anni precedenti
     intermedia: crescita durante i 5 anni
     marrone chiaro: crescita nei 5 anni successivi

C) specie per le fascie 60-90%  e  90%, la crescita bassa è nei
     primi 5 anni ( prima che il debito aumenti ).





domenica 2 giugno 2013

Massacro

Questo grafico ha un grandissimo pregio: è estremamente chiaro e fa vedere come- al momento attuale- il rapporto debito/pil è
nell' ordine del 127% (centoventisette per cento).

Se si prende questo dato e lo si mette a confronto con le Regole base del Fiscal Compact, vengono i capelli dritti (per chi ancora li ha).

Infatti - nella situazione in cui siamo ( che il grafico evidenzia
spietatamente ) - il pareggio strutturale di bilancio prevede d'ora
in poi:

A) un deficit ( rapporto deficit/pil ) annuo massimo tollerato dello
      0,5% ( mezzo per cento annuo );

B)  a partire dal 2014,una riduzione del debito pubblico eccedente
      il 60% ( noi siamo al 127%,come visto sopra ) al ritmo di 1/20
      all'anno ( un ventesimo all'anno ); 

provate a fare due conti........










mercoledì 29 maggio 2013

Cassandrate

Sempre a proposito di
finanza casinò, è
interessante entrare nel merito del libro
" THE BEGINNING OF THE END".

E' raccomandato a
coloro che vivono
l'economia nell'ottica
di Cassandra (opinabile o meno).

Siccome i numeri sono numeri, riporto un po' di cifre citate dall'autore:
$70,000,000,000,000 - The approximate size of total world GDP.

$190,000,000,000,000 - The approximate size of the total amount of debt in the entire world.  It has nearly doubled in size over the past decade.

$212,525,587,000,000 - According to the U.S. government, this is the notional value of the derivatives that are being held by the top 25 banks in the United States.  But those banks only have total assets of about 8.9 trillion dollars combined.  In other words, the exposure of our largest banks to derivatives outweighs their total assets by a ratio of about 24 to 1.

$600,000,000,000,000 to $1,500,000,000,000,000 - The estimates of the total notional value of all global derivatives generally fall within this range.  At the high end of the range, the ratio of derivatives to global GDP is more than 21 to 1.

The financial meltdown that happened back in 2008 should have been a wake up call for the nations of the world.  
They should have corrected the mistakes that happened so that nothing like that would ever happen again.  
Unfortunately, nothing was fixed.  Instead, our politicians and the central bankers became obsessed with reinflating the system.  
They piled up even more debt, recklessly printed tons of money and kicked the can down the road for a few years.  
In the process, they made our long-term problems even worse.

 




sabato 25 maggio 2013

Too big to fail

Questo post sembra la
continuazione del
precedente.

L'argomento infatti è lo
stesso: la disciplina del
mercato degli hedge funds da parte delle cinque più grandi banche degli U.S.States
che sono:


-JP Morgan
-Citigroup
-Morgan Stanley
-Goldman Sachs
-Bank of America

Le norme regolatrici fanno capo alla legge Dodd-Frank,approvata
nel 2010.

Ebbene, da un eloquente articolo di Jonathan Macey, risulterebbe che, di fronte ad una malaugurata crisi del debito sovrano, " solo
le banche più grandi sono sicure che saranno salvate":
In altri termini il "too big to fail" continua a regnare sovrano alla
faccia della speculazione.